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Su questo sito troverai informazioni su di me e la mia pratica professionale, così come articoli riguardanti la psicologia e la psicoterapia. Questo sito è stato concepito principalmente per le persone che stanno prendendo in considerazione la possibilità di iniziare un percorso terapeutico. E' stato pensato per rispondere alle domande che si possono avere sulla psicoterapia e per trattare le questioni che comunemente portano le persone a rivolgersi ad uno psicologo o ad un terapeuta. Spero che troverai qui informazioni utili e interessanti.

Il mio obiettivo è offrire sempre un servizio migliore a tutti coloro che, per i più svariati motivi, approdano qui. Grazie del tempo che dedicherai alla lettura e non
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D.ssa Bottaro Psicologa Psicoterapeuta Tuscolana - Anagnina Roma

Le Carezze

Le carezze sono il riconoscimento dato ad una persona. Sono essenziali alla vita. Senza di esse, dice Berne, "la spina dorsale avvizzisce." È stato dimostrato che un neonato ha bisogno del contatto fisico per rimanere in vita. Gli adulti possono accontentarsi di un contatto fisico più limitato e sopperiscono con lo scambio di carezze verbali: carezze positive, come le lodi o le espressioni di apprezzamento; o carezze negative, come i giudizi negativi o le umiliazioni. Ecco perché lo scambio di carezze è l’attività più importante che occupa le persone nella loro vita quotidiana.

L’ECONOMIA DELLE CAREZZE

Uno degli aspetti più temibili del Genitore Normativo è che stabilisce una serie di regole che controllano il dare e ricevere carezze (Non dare, non chiedere, non accettare o non darti carezze). L’effetto che hanno queste regole, o economia di carezze, è quello di impedire che le persone si scambino carezze liberamente e si occupino del loro bisogno di carezze. Di conseguenza, la maggior parte degli esseri umani vive in uno stato di fame di carezze e sopravvive con una dieta – di carezze – insufficiente, proprio come coloro che non hanno da mangiare a sufficienza, passando molto tempo e facendo molti sforzi per cercare di soddisfare questa fame. Le carezze positive, dette talvolta "caldomorbidi," come tenersi per mano o dire "Ti voglio bene", danno a chi le riceve la sensazione di essere OK. Vi sono anche carezze negative, che sono forme di riconoscimento sgradevoli o dolorose, come il sarcasmo, l’umiliazione, uno schiaffo, un insulto, o dire "Ti odio." Le carezze negative fanno sentire non OK chi le riceve. Tuttavia, anche se non piacevoli, sono pur sempre una forma di riconoscimento e non fanno "avvizzire la spina dorsale." Questa è la ragione per cui una persona preferisce carezze negative piuttosto che nessuna carezza. Questo spiega perché certe persone sembrano farsi del male intenzionalmente nelle loro relazioni con altre persone: non perché amino "farsi del male," ma perché non riescono ad avere un riconoscimento positivo e preferiscono carezze negative dolorose piuttosto che stare senza carezze.

Si può imparare a scambiarsi carezze liberamente, ad aprire il proprio cuore, a dare e chiedere carezze senza vergogna né imbarazzo. Persone diverse preferiscono carezze diverse, e ognuno ha le sue preferenze, i suoi desideri segreti. Vi sono molti tipi di carezze positive: ci sono le carezze fisiche e quelle verbali. Le carezze fisiche possono essere abbracci, baci, carezze, leggere o intense, sexy, sensuali o solo amichevoli, affettuose o appena canzonatorie. Le carezze verbali possono riguardare l’aspetto di una persona: il viso, il corpo, il portamento, le movenze; o la personalità: l’intelligenza, la sensibilità, l’amorevolezza, il coraggio. In ogni caso la persona ha bisogno e merita di ricevere carezze; se le chiede, generalmente trova qualcuno che ha proprio le carezze che lei desidera ed è disposto a dargliele.

Compilato dal ITAA Development Committee Task Force on Transactional Analysis Core Concepts (tradotto da Claudia Chiaperotti)

I miei ambiti di intervento

  • Ansia, fobie, attacchi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo
  • Depressione, lutto
  • Difficoltà relazionali
  • Dipendenze
  • Disturbi di personalità
  • Eventi critici ed esperienze traumatiche: incidenti e infortuni, malattie, ospedalizzazioni, Interventi chirurgici, maltrattamenti, molestie e abusi, abbandono e perdite, separazioni, calamità naturali, aggressioni e rapine, guerre, suicidio di conoscenti, amici o familiari, bullismo e cyberbullismo, aborti, infertilità, morte intrauterina fetale, traumi relazionali infantili.
  • Homesickness: problemi e disagi vissuti dagli expat ossia gli italiani che vivono all'estero.
  • Lipedema e Linfedema: disagi psicologici correlati alle due patologie
  • Obesità, fame nervosa, anoressia, bulimia
  • Problemi d coppia, sostegno in caso di separazione e divorzio
  • Problemi di infertilità, sostegno individuale e di coppia nei percorsi di Procreazione Medicalmente Assistita
  • Problemi familiari, problemi comportamentali dei figli
  • Stress, dolore cronico, disturbi psicosomatici

Come lavoro


I miei interventi sono rivolti ad individui (bambini, adolescenti, adulti), coppie e famiglie secondo modalità e tempi che vengono definiti e concordati all'inizio del percorso e in funzione della richiesta d'aiuto della/e persona/e.

Nel mio lavoro utilizzo un approccio umanistico integrato, con specifico riferimento ai seguenti modelli: esperienziale, cognitivo-comportamentale, interpersonale e psicodinamico, con speciale focalizzazione sull'Analisi Transazionale.

I principi guida del mio modello di intervento sono:
>il rispetto della libertà e della responsabilità della persona per le scelte che fa
>la persona come centro di riferimento per qualsiasi intervento
>l'importanza del terapeuta come co-creatore responsabile, con l'altra persona delle modalità di intervento.

In termini generali mi riferisco agli assunti filosofici della Analisi Transazionale di tipo umanistico:
-Ognuno è Ok
-Ognuno ha la capacità di pensare
-Ognuno decide il proprio destino, e queste decisioni possono essere cambiate.

Tradotto nell’esercizio quotidiano della mia professione, nei diversi ambiti in cui questa si esplica, sono “respons-abile” del mio operato, e ritengo le persone con cui mi relaziono altrettanto capaci di essere “respons-abili” del loro operato.


Di cosa mi occupo

Svolgo l'attività di psicoterapeuta libero professionista presso il mio studio di Roma.


Ho collaborato come docente presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Transazionale (SSPT) di Latina e al Master di primo livello in counselling socio-educativo promosso dalla SSPT in collaborazione con l'IFREP.


Ho collaboro con la Scuola di Specializzazione IFREP per gli esami di specializzazione in psicoterapia e CTA, in qualità di esaminatrice EATA.



Sono stata consulente psicologa dal 2005 al 2014 presso la Comunità Terapeutica Riabilitativa per pazienti psichiatrici "Villa Maddalena", Castel Madama, Roma.

Ho collaborato per un breve periodo di tempo con l'Associazione "Habitat per l'Autismo onlus" in qualità di terapista comportamentale per l’insegnamento a persone con autismo in ambiente familiare e scolastico, attraverso l'utilizzo di tecniche che integrano il metodo ABA e la strategia T.E.A.C.C.H.



Sono iscritta all'Albo dell' Ordine degli Psicologi del Lazio, n°10631 e inserita nella lista degli Psicoterapeuti