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Psicologa Psicoterapeuta Tuscolana - Anagnina Roma
Mappa dello Studio della Dott.ssa Bottaro
COME RAGGIUNGERE LO STUDIO CON I MEZZI PUBBLICI
Prendere la linea METRO A (direzione ANAGNINA) Scendere alla fermata ANAGNINA e ai tornelli dirigersi a destra verso l'uscita Prendere l'autobus di linea 506 (VANVITELLI) per 6 fermate (506 ogni 20 min.) Procedere a piedi in Via Cropani e proseguire dritto fino alla rotonda Alla rotonda svoltare a destra per Viale Raf Vallone.
Dalla stazione della metro Anagnina è possibile prendere anche gli autobus 501, 502 ,503 ,507 e scendere su Via Tuscolana o Via Anagnina all'altezza di Ikea.
COME RAGGIUNGERE LO STUDIO IN AUTO E MOTO
Indicazioni per chi proviene:
Da Roma Centro - da via Tuscolana procedere verso il GRA, superarlo e prendere la via Anagnina direzione Grottaferrata, mantenere la destra e seguire indicazioni per l'inversione di marcia/Via di Tor di Mezzavia, girare alla prima strada a destra (troverete Ikea alla vostra sinistra), giunti alla rotatoria girare a destra alla prima strada destra, prendere Via Riccardo Billi, alla rotatoria girare a sinistra su Viale Raf Vallone.
Dal G.R.A.- uscita 21-22, seguire la direzione per Grottaferrata, immettersi su via Anagnina, mantenere la destra e seguire le indicazioni per l'inversione di marcia/Via di Tor di Mezzavia, girare alla prima strada a destra (troverete Ikea alla vostra sinistra), giunti alla rotatoria girare alla prima strada a destra, prendere Via Riccardo Billi, alla rotatoria girare a sinistra su Viale Raf Vallone.
Da Grottaferrata- su Via Anagnina seguire le indicazioni per Via di Tor di Mezzavia, girare a destra (troverete Ikea alla vostra sinistra), giunti alla rotatoria girare alla prima strada a destra, prendere Via Riccardo Billi, alla rotatoria girare a sinistra su Viale Raf Vallone.
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"Il contributo dell'Analisi Transazionale alla mia professione"
L’Analisi Transazionale rappresenta l’approccio a cui faccio riferimento nel mio lavoro. Nell’AT ho trovato un modello teorico chiaro, strumenti pratici e strategie appropriate di intervento per impostare il trattamento, formulando ipotesi diagnostiche e conducendo il lavoro clinico sulla base di contratti concordati e condivisi con la persona. Questa procedura è rispettosa della libertà dell’altro di compartecipare al suo percorso di cambiamento.
La cosa che trovo molto in sintonia con me è la visione dell’uomo non deterministica in cui la persona ha la possibilità di cambiare, di ridecidere la sua vita. Tengo sempre presenti gli assunti filosofici dell’AT in particolar modo il principio secondo cui “Ogni persona è Ok”. Ne segue che, nella relazione con le persone che si rivolgono a me, avvio relazioni Ok/Ok nelle quali entrambe le parti siamo in una posizione di uguaglianza nello stabilire le nostre rispettive competenze, i nostri bisogni, i desideri e le emozioni.
Utilizzo sempre nel lavoro l’approccio contrattuale che considero uno degli aspetti più validi dell’AT in quanto consente di definire, in accordo con il cliente, l’obiettivo della terapia permettendoci di mantenere la direzione nell’intervento e di valutare i progressi in itinere.
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Cos'è il Disturbo Ossessivo Compulsivo?
"Sapevo che i rituali non avevano senso, e mi vergognavo profondamente di farli, ma sembrava che non potessi superarli fino a quando non ho iniziato la terapia."
"Vestirsi la mattina era difficile, perché avevo un rituale, e se non seguivo il rituale, diventavo ansioso e dovevo vestirmi di nuovo. Ero sempre preoccupato che, se non avessi fatto qualcosa, i miei genitori sarebbero morti. Ho avuto questi terribili pensieri di danneggiare i miei genitori. Ciò è completamente irrazionale, ma i pensieri scatenato più ansia e più comportamenti insensati. A causa del tempo che ho trascorso a fare i rituali, non ho potuto fare un sacco di cose che erano importanti per me."
Le persone con disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) hanno persistenti pensieri sconvolgenti (ossessioni) ed utilizzano i rituali (compulsioni) per controllare l'ansia che questi pensieri producono. La maggior parte delle volte, i rituali finiscono per controllare loro.
Ad esempio, se le persone sono ossessionate da germi o sporcizia, possono sviluppare una compulsione a lavarsi le mani più e più volte. Se sviluppano una ossessione per gli intrusi, possono chiudere e richiudere le porte molte volte prima di andare a letto.
La paura dell’ imbarazzo sociale può indurre le persone con DOC a pettinarsi i capelli compulsivamente davanti allo specchio. A volte vengono "catturati" dallo specchio e non riescono ad allontanarsi da esso. L’esecuzione di tali rituali non è piacevole. Nel migliore dei casi, essa produce un temporaneo sollievo dall’ ansia creata dai pensieri ossessivi.
Altri comuni rituali sono la necessità di controllare ripetutamente le cose, toccare le cose (specialmente in una particolare sequenza), o contare le cose.
Alcune comuni ossessioni includono i frequenti pensieri di violenza e di danneggiamento nei confronti dei propri cari, il pensare in modo persistente all’esecuzione di atti sessuali che la persona non gradisce, o avere pensieri che sono vietati dal credo religioso.
Le persone con DOC possono anche essere preoccupate per l'ordine e la simmetria, hanno difficoltà a gettare le cose, o accumulano oggetti inutili.
Anche le persone sane fanno dei rituali, come ad esempio controllare diverse volte per vedere se la stufa è spenta prima di lasciare la casa. La differenza sta nel fatto che le persone con DOC eseguono i loro rituali anche se ciò interferisce con la vita quotidiana e trovano la ripetizione angosciante. Anche se la maggior parte degli adulti con DOC riconosce che ciò che stanno facendo è privo di senso, alcuni adulti e la maggior parte dei bambini non si rendono conto che il loro comportamento è fuori dall’ordinario.
Il disturbo ossessivo-compulsivo colpisce circa 2,2 milioni di americani adulti, e il problema può essere accompagnato da disturbi alimentari, altri disturbi d'ansia o depressione. Esso colpisce uomini e donne circa in numero uguale e di solito appare durante l'infanzia, l'adolescenza, o all'inizio dell'età adulta. Un terzo degli adulti con DOC sviluppa i sintomi da bambino, e la ricerca indica che il disturbo ossessivo compulsivo potrebbe ricorrere nelle famiglie. Il corso della malattia è molto vario. I sintomi possono andare e venire con facilità nel corso del tempo, o peggiorare. Se il disturbo diventa grave, può impedire alla persona di lavorare o di svolgere le normali responsabilità a casa. Le persone con DOC possono provare ad aiutare se stesse evitando le situazioni che scatenano le loro ossessioni, talvolta per calmarsi possono utilizzare alcool o droghe.
Il paziente con disturbo ossessivo-compulsivo di solito risponde bene al trattamento con alcuni farmaci e / o la psicoterapia basata sull’esposizione, in cui le persone affrontano le situazioni che provocano paura o ansia e diventano meno sensibili a queste.
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Dal momento che gli esseri umani nascono OK, è ragionevole che, con l’aiuto di persone competenti, possano tornare alla loro originaria posizione OK. La capacità di essere OK è in attesa in ogni persona, pronta ad essere liberata dalle proibizioni del copione. L’Analista Transazionale sa bene che, se si fanno contratti terapeutici chiari e indirizzati ad un obiettivo, se si analizzano validamente le transazioni interpersonali e se si dà alla persona in modo forte il permesso di cambiare, proteggendola al tempo stesso dalle sue paure, ognuno può avere l’opportunità di diventare una persona felice, amorevole e produttiva.
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Le 3 P del terapeuta: Permesso, Potenza, Protezione

Ad esempio, se una persona, che ora è molto timida, da bambina si è sentita dire "Non chiedere nulla," un permesso potrebbe essere quello di chiedere ciò di cui ha voglia o bisogno: "Chiedi carezze, le meriti." Se una persona riceve un permesso e va contro le richieste o i desideri dei genitori e della società, è molto probabile che il suo Bambino sia molto impaurito. Ecco perché la protezione è un aspetto molto importante nel cambiamento.
Il terapeuta, o l’educatore, danno o offrono protezione, preferibilmente con il sostegno di un gruppo, a chi è pronto a cambiare il suo copione. Il terapeuta e il gruppo offrono protezione dicendo "Non ti preoccupare, andrà tutto bene. Ti sosterremo e ci prenderemo cura di te se avrai paura."
Permesso e protezione aumentano la potenza terapeutica dell’analista transazionale introducendo nella situazione il Genitore Affettivo. L’uso che il terapeuta fa del suo Genitore e del suo Bambino (come quando si diverte facendo terapia) rende l’analista transazionale più efficace del professionista che invece usa solo un terzo della sua personalità e si mette in relazione con i clienti solo con l’Adulto.
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"Il copione è un piano di vita": per l’A.T. la teoria del copione sostiene che il bambino redige un piano specifico della propria vita, sotto forma di reazione drammatica che ha un inizio, un punto di mezzo e una fine. All’età di circa quattro anni, le parti essenziali della trama sono già state decise. A sette anni la storia è completata nei dettagli principali. Nella preadolescenza si dà qualche ritocco o si aggiusta qualche particolare. Durante l’adolescenza si rivede il copione e lo si aggiorna con aderenza alla realtà del momento.
"Il copione è decisionale": si basa su una decisione presa nell’infanzia, è pertanto il bambino che decide quale sarà il suo piano di vita. Ne consegue che bambini allevati dagli stessi genitori e nel medesimo ambiente possono decidere piani di vita completamente diversi. Le prime decisioni del copione derivano dalle emozioni e dall’esame di realtà del bambino, e vengono prese prima ancora che egli abbia la capacità di parola.
"Il copione è rinforzato dai genitori": attraverso messaggi non verbali e verbali. Tali messaggi di copione costituiscono la struttura di riferimento in risposta alla quale il bambino prende le principali decisioni di copione. E’ in tale modo che i genitori possono esercitare una forte influenza sulla decisione di copioni di un bambino.
"Giustificata dagli avvenimenti successivi": la vita di ogni persona si presenta, pur con il variare delle situazioni specifiche, con un’identità di fondo derivante dal fatto che gli avvenimenti, le persone, i problemi che si incontrano nel corso della vita vengono affrontati e gestiti sempre in modo abbastanza similare, basandosi sulle convinzioni prese durante l’infanzia. Spesso non facciamo altro che interpretare la realtà all’interno della nostra struttura di riferimento, cosicché essa possa giustificare le decisioni del copione prescelto.
"Il copione culmina in una scelta decisiva (finale)": la scena finale è detta tornaconto del copione, ed è stata scelta quando il bambino piccolo ha scritto la storia della propria vita. Il carattere di ripetitività del copione ci rivela che, quando da adulti si realizza il copione, senza alcuna consapevolezza, si scelgono dei comportamenti che permettono di raggiungere il tornaconto del copione prescelto.
"Il copione di vita può essere cambiato: dal momento che siamo noi ad aver deciso il nostro piano di vita, abbiamo anche il potere di cambiarlo, prendendo nuove decisioni in qualsiasi momento.
Il percorso terapeutico con l’Analisi Transazionale aiuta le persone a divenire consapevoli del proprio copione di vita e a modificarlo se questo è limitante per loro; la persona può essere aiutata anche a ritornare a quelle prime esperienze che hanno fatto sì che prendesse delle decisioni che allora erano necessarie per la sua sopravvivenza fisica o psichica (es. “non fidarsi degli altri”), ma che ora rappresentano un intralcio; essa può prendere ora la ridecisione di comportarsi in modo diverso per vivere una vita più soddisfacente nel presente.
Anche quando la vita è guidata da un copione, vi sono sempre dei periodi in cui la persona sembra sfuggire al suo infelice destino. Questo periodo che appare normale è detto controcopione. Il controcopione è in funzione quando il piano di vita infelice lascia spazio ad un periodo più felice. Questo però è solo temporaneo ed invariabilmente si verifica un crollo che riporta al copione originario. Nel caso di un alcolista, ci potrebbe essere un periodo di sobrietà; per una persona depressa con un copione di suicidio ci potrebbe essere un breve periodo di felicità, che inevitabilmente termina quando le ingiunzioni del copione prendono il sopravvento.
I copioni, se non vengono cambiati, vengono passati di generazione in generazione, come "patate bollenti," dai genitori ai figli, in una catena ininterrotta di pattern comportamentali tossici di disadattamento.
DECISIONI DI COPIONE
Se un ambiente familiare è sano, i genitori offriranno ai figli protezione incondizionata, qualunque cosa essi facciano. Se invece i genitori danno la loro protezione a condizione che i figli si sottomettano alle loro ingiunzioni e attribuzioni, sarà molto probabile che i figli sviluppino un copione. Le decisioni di copione vengono spesso prese consciamente, per poter ubbidire alle ingiunzioni dei genitori, anche se contrarie al proprio interesse. A questo punto, il bambino baratta la sua autonomia per la protezione dei genitori, per evitare critiche e punizioni. Questa decisione comporta il passaggio da una posizione "Io sono OK" ad una "Io non sono OK": Spesso si decide anche se gli altri sono OK oppure no. Se una persona ha preso decisioni di questo tipo potrà aver bisogno dell’aiuto di un terapeuta per cestinare il copione e cominciare a seguire una rotta di autonomia o, come dice Berne, per "chiudere uno spettacolo e metterne in scena uno nuovo.".
Se la persona viene aiutata a ritornare a quelle prime esperienze che hanno fatto sì che prendesse delle decisioni che allora erano necessarie per la sua sopravvivenza fisica o psichica, ma che ora rappresentano un intralcio, essa può prendere la ridecisione di comportarsi in modo diverso per vivere una vita più soddisfacente nel presente.
Si può osservare un copione in brevi sequenze di comportamento, dette minicopioni, che imitano e rafforzano di continuo il copione. Il fatto è che tutto ciò che succede nella vita psichica ed emotiva di una persona si riflette nel suo comportamento. In questo modo, studiando le transazioni, gli analisti transazionali sono in grado di capire i modi e le ragioni del comportamento e di aiutare le persone a smettere di giocare, a cambiare il copione e ad ottenere il massimo dalla vita.
COPIONI TRAGICI E COPIONI BANALI
Alcuni copioni sono tragici, altri sono banali. I copioni tragici sono quelli drammatici come la tossicodipendenza, il suicidio o la "malattia mentale." I copioni banali o ordinari sono meno drammatici ma ben più comuni: sono i melodrammi della vita di tutti i giorni. Generalmente coinvolgono grandi sottogruppi di persone: gli uomini, le donne, interi gruppi razziali, i giovani. Persone che appartengono a questi gruppi hanno copioni che le fanno vivere in modi predeterminati: in passato, ad esempio, le donne dovevano essere molto sensibili, casalinghe amorevoli e non avevano il permesso di essere logiche, forti o indipendenti; gli uomini dovevano essere logici, forti, dovevano mantenere la famiglia e non era loro permesso di essere infantili, di aver paura, di essere affettuosi o di aver bisogno di affetto. Una vita basata su un copione banale può implicare: andare di male in peggio, non divertirsi mai, essere sempre pieni di debiti, o occuparsi sempre degli altri trascurando se stessi.
Gli appartenenti a certe nazionalità o a certe razze si presume che debbano essere brillanti o stupidi, o onesti, subdoli, atleti eccezionali o imprudenti, freddi, ecc. In alcune culture ai bambini viene imposto un copione che li costringe ad essere competitivi, così che avranno difficoltà a collaborare e a convivere in pace. Altre culture invece danno massima importanza allo spirito di collaborazione, ma coloro che sono forti si sentiranno non OK. Questi copioni culturali possono avere un’influenza nociva su intere popolazioni.
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I modi di strutturare il tempo: rituali, passatempi, giochi, intimità, lavoro.

1. Il rituale è uno scambio predeterminato di carezze di riconoscimento.
2. Il passatempo è una conversazione predeterminata su un certo argomento. I passatempi sono particolarmente evidenti ai ricevimenti e alle riunioni familiari. Alcuni dei più comuni passatempi sono: il tempo (Non è eccezionale questo caldo?), lo sport (Come va quest’anno la Juve in campionato?), la droga (Non sarebbe meglio legalizzare le droghe leggere?) o i pettegolezzi d’alcova (È vero che X si è separato da Y per mettersi con W che ha divorziato da Z?).
3. I giochi sono serie di transazioni ripetitive e ambigue, fatte per ottenere carezze. Sfortunatamente, le carezze che si ottengono con i giochi sono per la maggior parte negative. Il gioco è un metodo malriuscito per avere le carezze desiderate.
4. L’intimità è uno scambio di carezze diretto e potente, spesso implorato ma raramente ottenuto perché il Bambino se ne tiene lontano, spaventato da precedenti dolorose esperienze. L’intimità non è la stessa cosa del sesso, anche se spesso la si trova nel sesso. Peraltro il sesso può anche essere un rituale, un passatempo, un gioco o un lavoro.
5. Il lavoro è un’attività che ha un prodotto come risultato. Un buon lavoro sortisce, come effetto secondario, uno scambio di carezze.
Intimità e lavoro sono i due modi più soddisfacenti di ottenere carezze. Sfortunatamente un’intimità duratura è difficile da raggiungere perché spesso le persone sono del tutto impreparate dal punto di vista emotivo, e il lavoro è spesso insoddisfacente se si lavora isolatamente e non si viene lodati per i risultati ottenuti. Ecco perché si ricorre a rituali, a giochi o passatempi, che sono modi più sicuri, anche se molto meno soddisfacenti, di ottenere carezze. Ad esempio, un matrimonio può essere una serie infinita e noiosa di rituali, passatempi e giochi; spesso la ragione è che entrambi i coniugi vivono sulla base di copioni di vita che li privano delle carezze, impedendo agli uomini di provare sentimenti ed intimità ed alle donne di usare l’Adulto per chiedere e ricevere l’amore che desiderano.
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In psicoterapia, per evitare il triangolo drammatico, l’analista transazionale insiste sulla stipula di un contratto, nel quale il cliente indica specificamente ciò per cui vuole essere curato. Questo rappresenta una protezione per entrambi, terapeuta e cliente: il terapeuta sa esattamente cosa vuole il cliente, mentre il cliente sa ciò su cui il terapeuta lavorerà e quando sarà completata la terapia. In ogni caso, il modo migliore per non cadere nel triangolo drammatico è quello di evitare i ruoli di Salvatore, di Persecutore o di Vittima rimanendo nello stato dell’Io Adulto.
Compilato dal ITAA Development Committee Task Force on Transactional Analysis Core Concepts (tradotto da Claudia Chiaperotti)
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TORNACONTO
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Si può imparare a scambiarsi carezze liberamente, ad aprire il proprio cuore, a dare e chiedere carezze senza vergogna né imbarazzo. Persone diverse preferiscono carezze diverse, e ognuno ha le sue preferenze, i suoi desideri segreti. Vi sono molti tipi di carezze positive: ci sono le carezze fisiche e quelle verbali. Le carezze fisiche possono essere abbracci, baci, carezze, leggere o intense, sexy, sensuali o solo amichevoli, affettuose o appena canzonatorie. Le carezze verbali possono riguardare l’aspetto di una persona: il viso, il corpo, il portamento, le movenze; o la personalità: l’intelligenza, la sensibilità, l’amorevolezza, il coraggio. In ogni caso la persona ha bisogno e merita di ricevere carezze; se le chiede, generalmente trova qualcuno che ha proprio le carezze che lei desidera ed è disposto a dargliele.
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Le Transazioni: complementari, incrociate e nascoste
TRANSAZIONI COMPLEMENARI E TRANSAZIONI INCROCIATE. Una transazione complementare impegna lo stesso stato dell’Io in ogni persona. Nella transazione incrociata invece, la risposta transazionale è indirizzata ad uno stato dell’Io diverso da quello che ha lanciato lo stimolo.
Fintanto che le transazioni sono complementari la comunicazione può continuare tra due persone. L’importanza delle transazioni incrociate sta nel fatto che esse interrompono la comunicazione: è utile ricordarlo perché questo aiuta l’analista transazionale a capire perché la comunicazione si è interrotta. Vale la regola che "se c’è un’interruzione nella comunicazione, è stata causata da una transazione incrociata." Un particolare tipo di transazione incrociata è la transazione di svalutazione. In questo caso una persona, nella sua risposta, trascura completamente il contenuto dello stimolo transazionale. Non sempre la svalutazione è evidente, ma procura scompiglio in chi la riceve e, se ripetuta, può turbare gravemente.
TRANSAZIONI NASCOSTE. Le transazioni nascoste sono quelle in cui si dice una cosa intendendone un’altra; stanno alla base dei giochi e rivestono particolare interesse perché sono ingannevoli. Esse hanno un livello sociale (palese) e un livello psicologico (nascosto).
È importante saper riconoscere la differenza tra il livello sociale e il livello nascosto perché, volendo capire e prevedere cosa farà una persona, il livello nascosto offre maggiori informazioni di quello palese.
Spesso fingiamo indifferenza quando vogliamo amore o attenzione e ci è difficile darne o riceverne. In effetti, siccome la nostra vita è immersa nelle mezze verità e nell’inganno, può succedere che non sappiamo neppure più cosa il nostro Bambino voglia veramente. Né ci aspettiamo che gli altri siano completamente sinceri, sicché non sappiamo mai se possiamo fidarci di ciò che dicono. Gli analisti transazionali incitano ad essere sinceri, con gli altri e con se stessi, riguardo ai propri desideri e sentimenti invece di ingannare o fingere. Solo così si può scoprire ciò che si desidera, come chiederlo e, se possibile, come ottenerlo.
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La persona, quando interagisce, lo fa da uno di tre diversi Stati dell'Io. Lo stato dell'Io è un modo specifico di pensare, sentire e comportarsi. Ogni stato dell’Io ha origine in una specifica regione del cervello. Il comportamento di una persona può venire dal suo stato dell’Io Genitore , o dallo stato dell’Io Bambino , o dallo stato dell’Io Adulto. Ogni nostra azione proviene da uno di questi tre Stati dell'Io.
IL BAMBINO. Quando siamo nello Stato dell’Io Bambino, agiamo come agirebbe il fanciullo della nostra infanzia. Non si tratta di una messa in scena: pensiamo, sentiamo, vediamo, ascoltiamo e reagiamo come un bambino di tre, o cinque, o otto anni. Gli Stati dell’Io non sono dei ruoli, ma stati dell’essere che proviamo realmente. Quando il Bambino è affettuoso o scontroso, impulsivo, spontaneo o giocoso, viene detto Bambino Naturale. Quando è pensoso, creativo, ingegnoso è detto il Piccolo Professore. Se ha paura, si sente in colpa o si vergogna è detto Bambino Adattato. Il Bambino prova tutte le emozioni: paura, amore, rabbia, gioia, tristezza, vergogna e così via. Spesso il Bambino è considerato la fonte di tutti i problemi di una persona, proprio perché è egocentrico, emotivo, potente, e fa resistenza nei confronti delle repressioni cui è soggetto crescendo.
IL GENITORE. Il Genitore è come un registratore: è una raccolta di codici pre-registrati, pre-giudicati, preconcetti che indirizzano la vita. Nello stato dell’Io Genitore, la persona pensa, sente e si comporta come uno dei suoi genitori o chi ne abbia fatto le veci. Il Genitore decide, senza ragionare, come reagire alle situazioni, cosa è bene e cosa no, come si dovrebbe vivere. Il Genitore giudica a favore o contro, e può rappresentare un controllo o un sostegno. Quando il Genitore ha un atteggiamento critico è detto Genitore Normativo ; quando offre appoggio viene detto Genitore Affettivo.
Uno degli stati dell’Io può dominare la persona, con esclusione degli altri due. Ad esempio il Genitore Affettivo o Normativo può escludere gli altri stati dell’Io, e la persona non riesce ad usare il Bambino o l’Adulto, con grave svantaggio in quanto, per poter essere un essere umano pienamente funzionante, i suoi stati dell’Io devono essere disponibili quando necessario.
Se l’unico stato dell’Io funzionante è il Genitore esclusore, la persona vive senza l’ausilio del Bambino o dell’Adulto, privo quindi dei due terzi di tutto il suo potenziale.
Il Genitore utilizza vecchie "registrazioni" per risolvere i problemi ed è quindi in generale indietro di venticinque anni rispetto ai tempi (ma può essere indietro di 250 o magari di 2.500 anni). È utile quando l’Adulto non ha informazioni a disposizione o non ha il tempo per pensare. D’altra parte, il Bambino con la sua intuizione potrà trovare soluzioni innovative, che potrebbero però non essere altrettanto affidabili delle decisioni prese dall’Adulto che esamina i dati.
L’ADULTO. Nello stato dell’Io Adulto la persona funziona come un computer: opera sulla base dei dati che raccoglie e che poi memorizza o utilizza per prendere decisioni secondo un programma logico. Nello stato dell’Io Adulto la persona usa il pensiero logico per risolvere i problemi, assicurandosi che il processo non venga contaminato dalle emozioni del Bambino o del Genitore. Da ciò si potrebbe concludere che le emozioni non sono positive, mentre significa solo che per poter essere logici e razionali dobbiamo saperci tenere distinti dalle emozioni. Questo non vuol dire che essere logici e razionali sia sempre la cosa migliore. In realtà, così come un Genitore esclusore produce un essere umano incompleto, anche un Adulto esclusore ha un effetto limitante. Qualcuno obietterà, con ragione: "Io sono adulto però ho delle emozioni!". Ma essere una persona matura o adulta non è lo stesso che essere nello stato dell’Io Adulto: un bambino può essere nello stato dell’Io Adulto, così come gli adulti ben funzionanti usano di continuo il Genitore e il Bambino.
L’Adulto elabora tutti i dati che gli vengono forniti. Se i dati sono aggiornati le risposte dell’Adulto saranno tempestive e più efficaci di quanto non sia la soluzione del Genitore. Se i dati non sono corretti, il computer dell’Adulto produrrà risposte non corrette. Una funzione molto importante dell’Adulto è quella di prevedere risultati o conseguenze e di fornire una critica fattuale dei comportamenti di chi persegue gli obiettivi prescelti. Questa funzione critica è diversa da quella del Genitore Normativo, il quale si basa sui valori anziché sui fatti.
Anche le informazioni che arrivano dal Bambino possono venire accettate così come sono, senza controllo, e in questi casi si parla di illusione o fissazione. La fissazione è basata generalmente su una paura o su una speranza del Bambino, accettata dall’Adulto come realtà. Ad esempio, se una persona si convince che il governo sta cercando di avvelenarla, con tutta probabilità ciò si basa sulle paure del Bambino che il suo Adulto accetta, piuttosto che su dati oggettivi. In Analisi Transazionale un processo molto importante è la decontaminazione dell’Adulto.
LE VOCI NELLA TESTA. Come si ricorderà, lo stato dell’Io Genitore è come un registratore che contiene affermazioni preconcette, pre-giudicate, pre-programmate. Queste "registrazioni" possono venire avviate se siamo nello stato dell’Io Adulto o Bambino e noi le sentiamo come delle "voci nella testa". L’ascolto di queste registrazioni del Genitore può essere piacevole o no, a seconda del Genitore che le ha prodotte. In altre teorie della personalità, le temibili voci del Genitore Normativo sono definite come super-Io severo, o trappole cognitive, scarsa autostima, protettore punitivo o aspettative catastrofiche.
Il Genitore Normativo dice cose umilianti del tipo: "Sei cattivo, stupido, brutto, pazzo e malato; non hai scampo, non sei OK" Il Genitore Affettivo ama incondizionatamente il Bambino e dice cose come: "Ti voglio bene," "Sei un vincitore," "Sei in gamba," "Sei una principessa" o "Sei una bellezza." Talvolta il Genitore Normativo esercita il controllo sul Bambino impedendogli di essere contento di se stesso. Se il Bambino vuol essere amato, il Genitore Normativo gli dice: "Non lo meriti." Se il Bambino vuole dare amore, il Genitore Normativo magari gli dice "Non è desiderato." Se il Bambino fa controvoglia un lavoro ingrato, il Genitore Normativo gli dirà: "È il meglio che tu possa fare, dal momento che sei pigro." Se il Bambino tira fuori un’idea nuova che contrasta con vecchi schemi, il Genitore Normativo potrà rispondere: "Devi essere pazzo a pensare in quel modo." Il Genitore Normativo può farci sentire non OK e costringerci a fare cose che non vogliamo fare. Per contrapporsi a questo tipo di Genitore Normativo occorre imparare a sviluppare il proprio Genitore Affettivo, l’Adulto o il Bambino Naturale.
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Compilato dal ITAA Development Committee Task Force on Transactional Analysis Core Concepts (tradotto da Claudia Chiaperotti).
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Attacchi di panico: sintomi e trattamento

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ANSIA Trattamento dei disturbi d'ansia -
I farmaci

- Chiedi al tuo medico di informarti circa gli effetti, anche quelli collaterali, del farmaco
- Informa il tuo medico su eventuali terapie alternative o altri farmaci che stai utilizzando
- Chiedi al tuo medico quando e come il farmaco deve essere sospeso. Alcuni farmaci non possono essere interrotti bruscamente, ma devono essere scalati lentamente sotto controllo medico
- Lavora con il tuo medico per determinare quale farmaco va bene per te e quale sia il dosaggio migliore
- Sii consapevole del fatto che alcuni farmaci sono efficaci solo se sono presi regolarmente e che i sintomi possono ripresentarsi se il farmaco viene interrotto.
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ANSIA Cosa sono i disturbi d'ansia?

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L'importanza della relazione terapeutica con il cliente
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Come scegliere uno psicoterapeuta
Tieni presente che un bravo terapeuta si prende in genere un paio di sedute per valutare insieme a te la tua domanda e per decidere se iniziare un percorso con te o se proporti una soluzione alternativa. Al di là dell'aspetto soggettivo eccoti un decalogo che puoi usare per la scelta di uno psicoterapeuta, di un medico, o qualsiasi altro professionista:
1) I professionisti bravi fatturano. E' un loro dovere e un tuo diritto.
2) I professionisti bravi applicano tariffe trasparenti.
3) I professionisti bravi danno informazioni chiare.
4) I professionsti bravi danno risposte dirette a domande dirette.
5) I professionisti bravi sono espliciti nel dirti come lavorano.
6) I professionisti bravi sono realistici nel dirti cosa puoi ottenere.
7) I professionisti bravi definiscono con te obiettivi di lavoro specifici.
8) I professionisti bravi amano confrontarsi, anche su questioni complesse.
9) Con un bravo professionista ti senti libero di chiedere.
10) Quindi chiedi! Per un bravo professionista sarà un piacere risponderti.
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NEWS ANSIA - L'ormone ossitocina può inibire la Fobia Sociale

Iscrizioni e borse di studio 2013 per la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Interpersonale e di Gruppo di Palermo
La SSPIG inizierà il secondo ciclo di Formazione nel mese di Gennaio 2013.
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NEWS - Abolito l'obbligo di tracciabilità dei compensi professionali
DECRETO-LEGGE 25 giugno 2008, n. 112
GU n. 147 25-6-2008 Suppl. Ordinario n. 152Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributaria. Art. 32. Strumenti di pagamento 1. All'articolo 49 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, sono apportate le seguenti modificazioni: a) ai commi 1, 5, 8, 12 e 13, le parole «euro 5.000» sono sostituite dalle seguenti: «euro 12.500»; b) l'ultimo periodo del comma 10 è abrogato. 2. Resta fermo quanto previsto dall'articolo 66, comma 7 del citato decreto legislativo n. 231 del 2007. 3. Le disposizioni di cui ai commi 12 e 12-bis dell'articolo 35 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, sono abrogate. Commi abrogati Articolo 35 - Misure di contrasto dell'evasione e dell'elusione fiscale Legge 4 agosto 2006, n. 248 TITOLO III Misure in materia di contrasto all'evasione ed elusione fiscale, di recupero della base imponibile, di potenziamento dei poteri di controllo dell'amministrazione finanziaria, di semplificazione degli adempimenti tributari e in materia di giochi 12. All'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 dopo il secondo comma sono aggiunti i seguenti: "I soggetti di cui al primo comma sono obbligati a tenere uno o più conti correnti bancari o postali ai quali affluiscono, obbligatoriamente, le somme riscosse nell'esercizio dell'attività e dai quali sono effettuati i prelevamenti per il pagamento delle spese. I compensi in denaro per l'esercizio di arti e professioni sono riscossi esclusivamente mediante assegni non trasferibili o bonifici ovvero altre modalità di pagamento bancario o postale nonché mediante sistemi di pagamento elettronico, salvo per importi unitari inferiori a 100 euro.". 12 bis. Il limite di 100 euro di cui al quarto comma dell'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, introdotto dal comma 12 del presente articolo, si applica a decorrere dal 1° luglio 2009. Dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e sino al 30 giugno 2008 il limite è stabilito in 1.000 euro. Dal 1° luglio 2008 al 30 giugno 2009 il limite è stabilito in 500 euro. Entro il 31 gennaio 2008 il Ministro dell'economia e delle finanze presenta al Parlamento una relazione sull'applicazione del presente comma. Il Ministrodell'economia e delle finanze è autorizzato ad emanare apposito decreto che individua le condizioni impeditive del soggetto tenuto al pagamento, che consentono di derogare ai limiti indicati nel presente comma.D.ssa Bottaro Psicologa Psicoterapeuta Tuscolana - Anagnina Roma
Perchè e quando si decide di iniziare una psicoterapia?
Non tutti ricorrono ad uno specialista esperto per affrontare le proprie situazioni di disagio, a causa dei pregiudizi purtroppo esistenti e della disinformazione. E' ancora oggi diffusa l'idea che chi si rivolge ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta sia "pazzo". Questo porta molte persone a tentare di risolvere il problema ignorandolo o rivolgendosi ad amici e persone care sperando che sfogandosi e parlandone la situazione migliori. Avere delle buone relazioni familiari e sociali in cui trovare uno spazio di ascolto è sicuramente utile in quanto rappresenta un sostegno per la persona in difficoltà. Ben diverso è però rivolgersi ad un esperto, uno psicologo o uno psicoterapeuta che, per formazione ed esperienza, possiede gli strumenti e le competenze per aiutare la persona ad uscire dalla situazione di blocco che sta vivendo.
Potrebbe essere utile ricordare che le difficoltà emotive sono comuni quanto quelle fisiche, e solitamente non esitiamo a chiedere l'aiuto di un professionista per una ragione medica. In quanto esseri umani, periodicamente abbiamo diverse esigenze - emotive, fisiche e spirituali. Ottenere aiuto in una qualsiasi di queste dimensioni è semplicemente un aspetto di una vita sana.
Solitamente le persone richiedono una psicoterapia quando ritengono di trovarsi di fronte a dei problemi che non gestiscono bene. I problemi possono riguardare se stessi, i rapporti con altre persone, con le organizzazioni o le istituzioni. Le preoccupazioni che portano ad intraprendere un percorso di psicoterapia possono essere condivise da molte persone e non implicano che si abbia un grave "problema mentale".
Non di rado la richiesta di una psicoterapia viene fatta da persone che non hanno problemi da affrontare e risolvere, ma hanno semplicemente il desiderio di essere più efficaci nel loro modo di vivere perché non si sentono soddisfatti, hanno il senso di perdere occasioni preziose di vivere bene, si rendono conto che sciupano risorse per loro importanti.
E' possibile inoltre che si stia pensando di iniziare una terapia a fine preventivo. La terapia può aiutare ad affrontare le difficoltà nelle loro fasi iniziali, prima che esse diventino problemi ingestibili o situazioni di crisi. Integrare la psicoterapia in un ampio programma di benessere personale può ulteriormente migliorare la qualità della vostra vita.
D.ssa Bottaro Psicologa Psicoterapeuta Tuscolana - Anagnina Roma
-è un’attività che richiede la collaborazione di entrambe le parti
Gli psicoterapeuti sono molto differenti gli uni dagli altri. Una delle motivazioni della non efficacia di diversi terapeuti è la mancanza di competenza. Terapeuti inetti possono creare danni. I terapeuti funzionali sono quelli che hanno ed usano competenze efficaci nella terapia.
Al di là del dibattito negli ultimi anni numerosi studi hanno dimostrato l'efficacia della psicoterapia.
Negli Stati Uniti la Consumer Reports ha pubblicato i risultati di uno studio su vasta scala che ha convalidato l'efficacia della psicoterapia, concludendo che i pazienti hanno beneficiato in modo sostanziale dalla psicoterapia. I 4.100 intervistati hanno fornito prove convincenti che la psicoterapia può fare una differenza sostanziale. La stragrande maggioranza degli intervistati riferiscono di essersi sentiti molto meglio dopo la terapia, e quasi tutti hanno sperimentato un sollievo di qualche tipo. I due terzi del totale del gruppo di intervistati che non erano più in terapia avevano terminato il trattamento "perchè i loro problemi erano stati risolti o erano più facili da affrontare."
Secondo lo studio della Consumer Reports, la psicoterapia ha aiutato le persone in tre modi:
·· ha alleviato i problemi che le persone hanno portato in trattamento
·· le ha aiutate a funzionare meglio, a migliorare la loro capacità di relazionarsi bene con gli altri, ad essere produttive al lavoro, e a far fronte allo stress quotidiano
·· ha favorito una crescita personale: le persone in terapia avevano più fiducia e autostima, capivano meglio se stesse e si godevano di più la vita.
Centinaia di altri studi che dimostrano che la psicoterapia sia efficace, efficiente e duratura sono riassunte da Michael J. Lambert, Ph.D., Brigham Young University, in una rivista della primavera del 2003, "The Effectiveness of Psychotherapy: What has a Century of Research Taught Us About the Effects of Treatment?”.
L'esperienza di molte migliaia di persone in psicoterapia è stata quindi attentamente studiata in ben controllati studi scientifici. I risultati che emergono da tutte queste ricerche sono molto interessanti. Essi includono:
- La psicoterapia è efficace. Circa il 75% di coloro che fanno una terapia mostrano dei benefici.
- Gli effetti della psicoterapia sono più potenti rispetto ai sistemi informali di sostegno e al controllo con placebo.
- I vantaggi della psicoterapia sono almeno pari a quelli indicati dopo l'assunzione di farmaci psichiatrici, quando i due sono stati confrontati.
- La terapia a lungo termine è più potente della terapia breve, anche se quest'ultima è comunque efficace.
- La terapia è molto utile per i bambini come lo è per gli adulti.
- La terapia di gruppo e la terapia familiare hanno lo stesso potere della terapia individuale.
- La terapia funziona sia per le condizioni più gravi che per le condizioni meno gravi.
- La stabilità dei benefici nel tempo, dopo la conclusione del trattamento, è abbastanza elevato per la maggior parte delle persone, e molto superiore a quello del trattamento con i soli farmaci.
- L'orientamento teorico dello psicoterapeuta non è molto importante nel determinare risultati. Tuttavia, ci sono caratteristiche dei terapeuti come persone che sono molto importanti. Per esempio, quelli più efficaci sono più capaci di stabilire buone relazioni, sono più calorosi e più empatici, coinvolgono i propri clienti con più energia e chiarezza e sono più esperti e competenti.
- Le variabili più importanti che riguardano l'utilità della terapia in realtà hanno a che fare con il cliente: egli deve essere disponibile a cambiare, ad esplorare l'esperienza interiore, ed essere disposto e in grado di impegnarsi nella relazione terapeutica.
D.ssa Bottaro Psicologa Psicoterapeuta Tuscolana - Anagnina Roma
Quando è efficace una psicoterapia?
Inoltre sappiamo che sono le capacità relazionali del terapeuta, indipendentemente dal modello clinico di riferimento, ad essere in gran parte responsabili dell’efficacia dell’intervento. Ma sappiamo anche che queste capacità, se non sono organizzate per mezzo di elementi tecnici e temporali, da sole non bastano a garantire la riuscita del trattamento (Tratto dal supplemento Salute di “La Repubblica” e pubblicato sul Notiziario dell’Ordine degli Psicologi del Lazio 7/8 2007).
Una psicoterapia si dimostra efficace se, mediante il rapporto terapeutico, le persone diventano capaci di gestire meglio le situazioni problematiche, di usare le risorse fino ad allora non utilizzate e le opportunità presenti nella loro vita, per vivere in modo efficace e funzionale. Attraverso la psicoterapia la persona impara ad aumentare le opzioni per vivere bene la propria vita personale e sociale.
D.ssa Bottaro Psicologa Psicoterapeuta Tuscolana - Anagnina Roma
Chi solitamente chiede di iniziare una psicoterapia?
I miei ambiti di intervento
- Ansia, fobie, attacchi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo
- Depressione, lutto
- Difficoltà relazionali
- Dipendenze
- Disturbi di personalità
- Eventi critici ed esperienze traumatiche: incidenti e infortuni, malattie, ospedalizzazioni, Interventi chirurgici, maltrattamenti, molestie e abusi, abbandono e perdite, separazioni, calamità naturali, aggressioni e rapine, guerre, suicidio di conoscenti, amici o familiari, bullismo e cyberbullismo, aborti, infertilità, morte intrauterina fetale, traumi relazionali infantili.
- Homesickness: problemi e disagi vissuti dagli expat ossia gli italiani che vivono all'estero.
- Lipedema e Linfedema: disagi psicologici correlati alle due patologie
- Obesità, fame nervosa, anoressia, bulimia
- Problemi d coppia, sostegno in caso di separazione e divorzio
- Problemi di infertilità, sostegno individuale e di coppia nei percorsi di Procreazione Medicalmente Assistita
- Problemi familiari, problemi comportamentali dei figli
- Stress, dolore cronico, disturbi psicosomatici
Come lavoro
I miei interventi sono rivolti ad individui (bambini, adolescenti, adulti), coppie e famiglie secondo modalità e tempi che vengono definiti e concordati all'inizio del percorso e in funzione della richiesta d'aiuto della/e persona/e.
Nel mio lavoro utilizzo un approccio umanistico integrato, con specifico riferimento ai seguenti modelli: esperienziale, cognitivo-comportamentale, interpersonale e psicodinamico, con speciale focalizzazione sull'Analisi Transazionale.
Di cosa mi occupo
Ho collaborato per un breve periodo di tempo con l'Associazione "Habitat per l'Autismo onlus" in qualità di terapista comportamentale per l’insegnamento a persone con autismo in ambiente familiare e scolastico, attraverso l'utilizzo di tecniche che integrano il metodo ABA e la strategia T.E.A.C.C.H.
Sono iscritta all'Albo dell' Ordine degli Psicologi del Lazio, n°10631 e inserita nella lista degli Psicoterapeuti